giovedì 20 novembre 2014

Conosciamoci un po': Giorgia alias Elisabetta Fischer

Di Giorgia non si sa molto, a parte che è la migliore amica di Serena e che, in una vita passata, si chiamava Lisa e si trovava nello stesso istituto in cui era ricoverata la madre della summenzionata Serena. Ciò che abbiamo capito, però, è che si tratta di una donna capace di ascoltare e amare, con qualcosa di irrisolto che la tormenta. In attesa di scoprire qualcosa di più su Giorgia, impariamo a conoscere colei che l’ha resa così vera e reale, Elisabetta Fischer.

Enjoy!

Giorgia è un personaggio taciturno, schivo. Sembra una ragazza che ascolta tanto e parla solo dopo aver pensato a lungo cosa dire. Raccontaci un po’ di lei e di com’è stato interpretarla. Avete qualcosa in comune?
Il personaggio di Giorgia mi è piaciuto sin dalla prima, breve descrizione che me ne fece Francesco. Mi sembrava piena di profondità e molto “umana”. È sicuramente una persona che ascolta molto e possiede una evidente capacità empatica, probabilmente sono proprio le sue fragilità a portarla a comprendere quelle altrui. Come attrice, ho trovato lo stratificarsi di questa complessa personalità molto stimolante e le ho voluto bene da subito. Mi piace il suo modo amorevole di approcciarsi agli altri e anche il suo essere posata e consapevole. Quello che ci accomuna – spero – è la capacità di essere un punto di riferimento per le persone importanti della mia vita.

Nelle ultime puntate abbiamo scoperto che Giorgia e la Lisa che portava le margherite alla mamma di Serena sono la stessa persona e che la poverina è affetta, presumibilmente, da un disturbo mentale. Come ti sei approcciata a questo ruolo? Ti è pesato interpretare una persona tanto fragile quanto problematica?
La questione del disturbo mentale di Lisa/Giorgia è un lato ancora tutto da esplorare. Certamente è una sfida difficile, ma che mi piacerebbe affrontare. Il cinema e il teatro che amo si fondano su personaggi la cui la vita emotiva è continuamente cullata da maree che nascondono abissi, e i cui i “non detti” sono la parte più vera. Quindi Giorgia ha tutte le caratteristiche per essere un personaggio davvero completo. Chissà cosa mi riserveranno gli sceneggiatori per la prossima stagione…

Oltre a recitare, sei anche una bravissima disegnatrice. Mi sono imbattuta nei tuoi schizzi e li ho trovati malinconici e molto introspettivi. Magari mi sbaglio, ma recitazione e disegno mi sembrano attività opposte: con la prima indossi delle maschere che nascondono il tuo vero io, l’altra ti mette a nudo. Che ne pensi? E quale delle due attività ti dà maggior soddisfazione?
Intanto ti ringrazio per queste tue parole sulle mie illustrazioni. Disegnare è il mio modo di raccontarmi e di entrare in contatto con le mie emozioni, è diventato un bisogno fondamentale per me e mi fa stare bene. Personalmente, non trovo sia poi così dissimile dal recitare. Io credo che le maschere che ci offrono i personaggi siano un buon nascondiglio dentro cui sperimentare parti molto vere e profonde di noi e che nascondano grandi verità degli attori che le incarnano. Dipende tutto dal grado di onestà con cui l’attore offre la parte più vera di sé, dalla sua generosità; tutto il resto – la finzione, le strategie estetiche – per me non hanno nulla a che fare con la recitazione, sono solo maschere vuote. Entrambe queste forme sono per me un modo di raccontarsi, quello che cambia è che nel disegnare sono immersa nel mio mondo, e nel recitare, invece, questo mondo si apre all’incontro con l’altro, che sia il regista o i colleghi o i personaggi.

Voci di corridoio dicono che conosci molto bene uno dei registi e sceneggiatori, Francesco D’Alessio, quindi la domanda è obbligatoria: quanto c’è di lui in Giulio e in cosa, invece, lui e il suo personaggio sono agli antipodi.
Le voci di corridoio sono molto ben informate. In effetti, io e Francesco ci conosciamo da secoli ormai, e non solo come amici, ma anche professionalmente. Ci siamo incontrati proprio perché quando eravamo appena ventenni lui mi fece un provino. Devo dire che di Giulio lui possiede tutti i lati positivi: la dolcezza infinita, la forza, la simpatia e la capacità di credere nei sogni. Onestamente non mi vengono in mente lati contrastanti, ma del resto sono proprio di parte (ride).

Raccontaci cosa ti hanno dato i mesi sul set di G&T a parole e… con un disegno.

I mesi sul set sono stati un vero spasso, con la troupe e i colleghi c’è stata grande sintonia e il clima di lavoro era proprio familiare. Unico neo: i ritardi, in questo sono un po’ da tirata d’orecchie. Ma mi è rimasta un gran voglia di ricominciare e sono super curiosa di sapere cosa frulla nella mente diabolica del reparto sceneggiatura.

Se volete dare un'occhiata ai lavori di Elisabetta potete visitare la sua pagina Facebook Lisefischer.




-Simo- ;*

martedì 11 novembre 2014

Conosciamoci un po': Riki alias Edoardo Mazzoni

Dolce e tenero cucciolo indifeso, Riki ha commosso ed emozionato tutto il pubblico di G&T (me compresa, ebbene sì) con la sua storia. Una madre assente e prepotente, un fidanzata scomoda, un fratello amorevole e comprensivo ed un amore nascosto hanno fatto si che questo personaggio entrasse di prepotenza nei cuori dei fan, reclamando il posto d’onore che fino alla passata stagione era stato esclusiva di Jules e Tommy. Edoardo Mazzoni è un interprete perfetto: nonostante la giovane età, si è calato con sensibilità nei panni di questo personaggio problematico, rendendolo in maniera egregia. Per me è stato un vero onore ed un piacere immenso poter scambiare con lui quattro chiacchiere.
Signore e signori, Edoardo Mazzoni!

Tempo fa, ascoltando una tua intervista alla radio con Francesco D’Alessio, ho scoperto che la tua passione per la recitazione ha origini lontane e ha trovato terreno fertile su set d’eccezione come quelli de La vita è bella e Gangs of New York. Quanto è difficile, in Italia, coltivare questo amore e trasformarlo in lavoro? Credi che la piattaforma offerta dal web offra maggiori possibilità agli attori della tua generazione?

Diventare un attore noto in Italia, oggi, è un impresa. Purtroppo viviamo in un Paese dove la raccomandazione è alla base di tutto. Ciò detto, credo che il web, oltre a essere la televisione del futuro, sia anche l'unico mezzo per far notare le nostre potenzialità e una più che valida alternativa alla strada fin troppo facile della raccomandazione. Il web è la famosa gavetta del passato e, se ti dice bene, può farti arrivare molto lontano.
Ci sono moltissime persone hanno avuto successo grazie al web e, guarda caso, sono molto più meritevoli di chi lo ha avuto grazie a qualche “aiuto”.
Quindi invito chiunque a mettersi davanti a una telecamera, o ad aprire blog o una pagina facebook per mettere in mostra le proprie qualità, e a non arrendersi mai.

Come hai conosciuto G&T, e come sei approdato alla serie?

Sono venuto a conoscenza di G&T grazie a un sito di casting dove c’era un annuncio che diceva: «Cercasi ragazzo vent’enne che dimostri 17/18 anni per un ruolo importante per la seconda stagione di G&T
Mi sono detto: “Cazzo sono io”, solo che i provini si tenevano a Torino, e io – che vivo nella mia amata Umbria – ho preferito mandare semplicemente una mail con foto e curriculum, riservandomi di partecipare al casting solo se qualcuno avesse mostrato interesse.
Qualche giorno dopo, ho ricevuto la risposta di un certo Francesco D’Alessio, che diceva di aver trovato il mio profilo interessante – anche se col naso che porto ho fatto un po’ fatica a credergli (ride) –, così abbiamo stabilito un giorno per incontrarci.
Nel frattempo lui stesso mi ha invitato a dare un’occhiata alla prima stagione della serie, e mi sono tuffato nel mondo di G&T.
Una volta scoperti la tematica e il ruolo che dovevo andare a ricoprire, ho avuto un po’ d’indecisione. Io mi reputo un ragazzo di mentalità apertissima, quindi volevo accettare, però ammetto di essere stato frenato dal pensiero del giudizio degli altri. Poi, però, grazie ad amici e parenti, mi sono convinto che accettare era la scelta giusta, anche perché il progetto era veramente bello. E, grazie a G&T, ho anche imparato a fregarmene di quello che pensa la gente.

So che da attore sei abituato a scindere te stesso dal personaggio, e che parte del divertimento consiste nell’accettare ruoli che siano il più distante possibile da te, ma sei anche molto giovane, quindi devo chiedertelo: ci sono stati momenti o situazioni in cui ti sei domandato se avessi fatto bene ad accettare la parte, anche col rischio di rimanere associato a un “ruolo gay”?

Come dicevo prima, la paura era tanta, ma sono un attore, e questo è il mio mestiere. E poi chi me lo diceva che un treno del genere sarebbe ripassato?
Poi non credo che interpretare un personaggio omosessuale ti etichetti, non credo esistano attori associati a un personaggio gay. Al massimo determinate caratteristiche fisiche – come i tratti del viso, o lo sguardo – possono far sì che tu sia scelto per ruoli da cattivo, o da buono, o da pazzo. Ma l’omosessualità, per me, è un tratto della personalità, è un modo di essere… e un omosessuale può avere il viso da cattivo, da buono, da pazzo, eccetera.
Associare un attore ad un ruolo gay è come associare un attore a un ruolo d’avvocato. Non ha molto senso, a mio avviso.

Riki è stato protagonista di alcune delle scene più intense ed emotivamente delicate degli episodi della seconda stagione di G&T. A quale sei più legato e di quale – come attore – vai più fiero?

Sono legato alla scena del pestaggio perché, oltre a risultare molto realistica, è una scena che fa riflettere tanto. Pensare che ragazzi come Riki, che soffrono così tanto per accettarsi, corrano anche il rischio di essere massacrati di botte da gente violenta e ignorante è qualcosa di abominevole. Sono felice di aver rappresentato, nel mio piccolo, quella categoria di ragazzi che hanno subito delle violenze dagli omofobi, altrimenti detti “animali senza cervello”.
La scena in cui mi sono piaciuto di più, invece, è il dialogo con Tommaso, in cui confesso la mia omosessualità.
Però non mi piace giudicarmi: chi mi conosce sa che so solo criticarmi e mettermi in discussione (ride), cerco sempre di migliorare.

Edoardo, tu hai un canale YouTube e una pagina Facebook, entrambe con un discreto numero di seguaci. In più, ultimamente, leggevo che ti servivano comparse per un video che stavi girando. In quale ruolo ti senti più a tuo agio: l’attore, il regista o lo youtuber? Cosa vorresti fare “da grande”?

Il mio sogno è quello di fare l’attore cinematografico: è il mio obiettivo principale da sempre, perché mi piace l’idea di poter essere chiunque e di regalare emozioni. Da piccolo, ogni volta che vedevo un film, volevo diventarne il protagonista: vedevo un poliziesco e volevo diventare un poliziotto, vedevo Patch Adams e volevo fare il medico… sapessi quante ne ho fatte passare ai miei genitori! Quando ho visto la fiction Il Papa buono, mi sono messo in testa di voler essere un Papa, e ho passato una settimana a girare per casa leggendo la bibbia, con la coperta a mo’ di mantello (ride).
Alla fine, ho capito che esisteva un solo mestiere che mi avrebbe permesso di essere chiunque e di restituire le stesse emozioni che arrivavano a me ogni volta che mi trovavo davanti allo schermo: quello dell’ attore.
Mi appassiona molto anche l’attività di youtuber, però. Ho fatto qualche video, ma ora ho un po’ abbandonato il canale, mentre nella pagina Facebook ogni tanto carico qualche clip demenziale, giusto per ridere. Mi piace essere fermato dalle persone e sentir dire: «oggi mi hai fatto morire con quel video», perché so di aver portato il sorriso, anche solo per un momento, a qualcuno.
Invito anche i fan di G&T a fare un salto sia sulla mia pagina Facebook, che sul mio canale YouTube… e, se sono di loro gradimento, a cliccare MI PIACE e ISCRIVITI. Ogni vostro “mi piace” è un mio sorriso.

Un giochino che abbiamo fatto con i tuoi colleghi di G&T l’anno scorso: associa a ogni attore un aggettivo e spiegaci perché.

Allora…
Francesco: INDISTRUTTIBILE, non lo fermi con niente, anche se non dorme lavora, non mangia e lavora, organizza mille cose insieme… Non è una persona, è una macchina.
Matteo: Un FOLLE, mille idee, mille lavori tutti insieme. Eppure, dal suo caos esce sempre bene: per lui tutto è possibile, soprattutto sul set.
Anthony: GENEROSO, e molte volte troppo buono. Non sa mai dire no, in questo mi somiglia… ma è normale, siamo fratelli (ride).
Angela: DETERMINATA, fa il suo lavoro nel migliore dei modi. Anche lei gestisce mille cose e lo fa con estrema responsabilità, ma sa essere parecchio determinata anche quando c’è da divertirsi (ride).
Valeria: MATURA, nel senso che alla prima impressione appare seria, ma poi scopri che è giovane e con molta voglia di vivere e raggiungere i propri sogni, e quando tira fuori la bambina che è in sé è molto simpatica.
Oscar: GIOCHERELLONE, in senso buono. È uno a cui piace scherzare, giocare e divertirsi da matti. Mi fa ridere tanto, ma quando c’è da essere seri, è sempre il primo.
Filippo: INCONTENIBILE, lo amo, non puoi non amarlo. Vive la vita alla giornata, vuole fare, viaggiare, conoscere, lavorare e soprattutto divertirsi. Dice «oggi parto», e magari lo ha deciso 10 minuti prima… Troppo “ganzo”!
Giorgia: GIOVIALE, ogni giorno ti regala una ventata di vitalità con la sua simpatia e quel sorriso contagioso. È simpaticissima, mette allegria.

Besitos <3


-Simo-



mercoledì 21 maggio 2014

Conosciamoci un po': Teo alias Oscar Ferrari!

Teo è il terzo incomodo, inutile girarci intorno. Nell'immaginario comune è colui che si è messo tra Giulio e Tommaso, e non ha giustificazioni. Il blando rancore che lo scorso anno il pubblico nutriva verso Matteo è nulla paragonato ai sentimenti negativi del fandom nei confronti di Teo, perché – diciamocelo – Matteo era il fidanzato fedigrafo di Giulio, ma Teo è arrivato nel momento della rottura con il suo grande amore, Tommaso. Possiamo mettere tutta la buona volontà del mondo per convincerci che non è stata colpa sua, ma proprio non ci va giù che ora sia lì, in mezzo. Bisogna dire, però, che Oscar Ferrari non è Teo, e nel corso di questa intervista ho avuto modo di scoprire un ragazzo arguto, divertente e sensibile, con un profondo senso del dovere, che ha accettato di interpretare un personaggio scomodo, ma l'ha fatto con estrema professionalità.
Signore e signori, Oscar Ferrari!
Enjoy!




Conosciamoci un po’. Chi è Oscar Ferrari?

Oscar Ferrari nella vita è un attore di 28 anni, che vive, dopo svariati spostamenti e periodi fuori dal Piemonte, a Torino dal Luglio del 2013. Sono prevalentemente un attore che si guadagna da vivere con il Teatro, ma da quasi due anni mi sono avvicinato anche a questo strano Mondo chiamato Cinema. Sono un ragazzo – o almeno, mi sento ancora tale – che ama mettersi costantemente alla prova e confrontarsi con cose sempre diverse. Chi mi conosce, sa benissimo quanto mi pesino la monotonia e i complimenti. Sì, sarà strano, ma sono un attore che non ama sentirsi dire «bravo». Amo chi mi mette di fronte ai miei limiti, perché rende più bello e divertente superarli. G&T è stato proprio questo per me: un muro da superare. Sono entrato nel Cast per caso, perché, come succede il più delle volte, i tempi, le disponibilità e l’interesse per il progetto si sono andati ad incastrare in modo magico e perfetto. L’inizio delle riprese è stato molto difficile, non sempre riuscivo a gestire e fare mie le varie situazioni in cui Teo si trovava.
E sai perché? Perché odiavo avere un obbiettivo a 10 centimetri dalla faccia ed essere obbligato a costringere il mio viso e i miei gesti a diventare essenziali, microscopici e millimetrici, il tutto restando in parte e cercando di raccontare qualcosa. All’inizio c'è stato odio puro, ma col tempo, grazie alla tranquillità e alla professionalità che si respiravano su quel set, credo di aver portato a termine il mio lavoro e di averlo fatto bene, ma – come già detto – deve essere il pubblico a giudicare.

Credimi, avrei davvero voluto cominciare con qualche domanda semplice per rompere il ghiaccio e mantenere la mia immagine d’intervistatrice imparziale e distaccata ma… TU SEI IL TERZO INCOMODO! Come hai potuto? Lo sai, sì, che G&T sta per Giulio e Tommaso, e non per Giulio e Teo? Giustificati!
Ho una giustificazione perfetta per queste accuse: non è colpa mia, mi disegnano così! La colpa è di quei simpaticoni degli sceneggiatori! Giuro, non avrei mai voluto essere il terzo incomodo!

«Chi non beve vino ha qualcosa da nascondere». Teo non è molto simpatico a Sara, vero? Secondo te cosa pensa lui di lei?
Ne abbiamo parlato diverse volte con Francesco, perché ci siamo resi conto che Teo interagiva raramente con gli altri personaggi, ma tutti parlavano di lui, giudicandolo. Nella mia testa, dunque, c’era sempre la domanda: ma cosa pensa lui di tutta questa gente? L’idea che mi sono fatto è che Teo sopporti Sara perché sa quanto Giulio le sia legato, e che la veda come una piccola trottola impazzita e senza controllo che lo diverte, ma che non gli lascia ancora la possibilità di un avvicinamento vero.
In fondo sono entrambi personaggi che portano una maschera per proteggere la propria fragilità. Perché, si sa, le persone fragili si riconoscono tra loro, ma si evitano, per non guardarsi allo specchio.

Quanto di Oscar c’è in Teo e quanto di Teo c’è in Oscar?
Sono convinto che, se si potesse dare una percentuale, sarebbe 50/50. A mio parere, l’attore deve sempre attingere al vissuto e alle specifiche del proprio carattere per affrontare un personaggio, e allo stesso modo il personaggio deve prendere queste parti e renderle reali per se stesso, quindi posso confermare il fatto di essere un amante discreto e pronto a farsi del male per aspettare “l’amore vero”… E non vado oltre (ride).

Ti andrebbe di condividere con noi qualche esperienza carina o buffa fatta sul set? O una che ti abbia indotto a pensare “chi diavolo me l’ha fatto fare”, magari?
Diciamo che su questo set ho capito quanto sia difficile parlare con un attore standogli di fronte e guardandogli l’orecchio, invece degli occhi, per problemi d’inquadratuta. È stata la scena con più ciack, credo. Proprio non riuscivo a girarla: appena guardavo Giulio dritto dritto nell’orecchio e cominciavo il mio discorso pieno di enfasi, scoppiavo a ridere perché nel mio cervello bacato si instillava un unico pensiero: «stai parlando a un orecchio, stai parlando ad un’orecchio…» Ancora oggi mi scuso con tutta la troupe..


Come abbiamo già detto, Teo è il "terzo incomodo" e per questo non è visto molto di buon occhio dai tanti fan di Jules e Tommy (anche se sarebbe più corretto dire che il 50% vorrebbe che sparisse per sempre tra atroci sofferenze e l'altro 50... anche peggio!) . Immagina di essere il suo avvocato e di dover fare un'arringa difensiva. Perché, secondo te, Teo non è male come sembra?

Fossi un avvocato che deve tenere la sua arringa conclusiva, inizierei così: «Siete mai stati l’uomo, o la donna, arrivati dopo? Dopo cosa? Dopo una storia pazza e piena di passione e problemi, come quella di Tommaso e Giulio, una storia che ha superato mille ostacoli e poi, a un certo punto… stop … si è bloccata. Ed è in quel momento che siete arrivati voi, che il destino vi ha messo di fronte alla persona che esce da quel rapporto perfetto, idealizzato. E quella persona vi fa battere il cuore, vi fa stare così bene che dentro di voi l’unico pensiero è renderla felice, starle accanto e farla sentire ogni giorno felice di aprire gli occhi e iniziare quella giornata insieme. Solo che c’è un piccolo problema: tutti coloro che stanno accanto a quella persona non vedranno mai l’uomo o la donna che forse gli o le migliorerà la vita, ma solo il tipo arrivato dopo..

Solo quando siamo noi “quello arrivato dopo”, ci rendiamo conto di cosa voglia dire esserlo, e quanto sia difficile dimostrare l’amore che si prova, mentre chi è arrivato prima, nonostante i suoi continui errori, continua risultare vincente. Chi arriva dopo ha sempre la strada in salita, ma può farcela, se ci crede veramente…»


Piaciuta? A me tanto! Mi ha fatto vedere Teo da un punto di vista nuovo, diverso e in più credo di essermi innamorata... (anche se forse non dovrei dirlo essendo sposata...)

Buona strada!

-Simo- ;)

giovedì 1 maggio 2014

Conosciamoci un po': Emma alias Giorgia Lorusso!

Tra i nuovi personaggi di questa seconda stagione di G&T, Emma è forse quella che incuriosisce di più, e non solo perché limona con Gianlu – donna fortunella! – ma anche perché ha quest’aria da ragazzina inesperta, con la testa piena di sogni e il cuore completamente nelle mani Gianluca. Eppure, come abbiamo potuto notare nel quarto episodio, sa quello che vuole ed è ben determinata a tenerselo. Se siete anche un pochino curiosi – e lo siete, so che lo siete –, non potete perdervi l’intervista qui sotto!

Enjoy!

Cominciamo col conoscerci un po’… Con il tuo personaggio, Emma, condividi la passione per la recitazione. Com’è nata la tua e come sei approdata a G&T.
Innanzitutto grazie per l'intervista. In realtà la mia prima passione è sempre stata la danza... La recitazione è arrivata dopo. Me l'ha fatta amare la mia insegnante, la grande Margherita Fumero. Recitare mi fa sentire libera e viva. Può far sorridere, ma è stato proprio Anthony a propormi il provino per la seconda stagione di G&T!

Raccontaci un po’ dell’esperienza sul set. C’è qualche giornata di lavoro o scena che ricordi con particolare affetto o divertimento (o orrore… fa lo stesso)?
Un giorno dovevo girare molte scene importanti. Purtroppo non ero stata bene, e avevo assunto anche degli antibiotici... Sembravo una specie di Dottor Jekyll e Mr Hyde: Emma, sorridente e felice/ Giorgia, malata e dolorante! Be’ di scene divertenti ce ne sono state veramente troppe! Forse la migliore è questa: nella prima puntata c’è un momento in cui io saluto Gianluca e Tommaso e vado via da La casa del demone... Anthony aveva appena posato la cassa di bottiglie per terra e io, ovviamente, ci sono caduta sopra come una pera!

Emma sembra una ragazza solare, vivace, a volte – probabilmente non a caso – ricorda Sara. Quali sono i tratti del tuo personaggio che ami di più? E, soprattutto, eri preoccupata o stimolata all’idea di ricoprire il ruolo del “terzo incomodo” tra Sara e Gianluca?
Inizialmente il personaggio di Emma era diverso... Una ragazza totalmente opposta a Sara sia fisicamente che caratterialmente. Poi ai provini mi hanno conosciuta e hanno scelto di creare una Emma scritta apposta per me! Emma e io siamo veramente molto simili... È spigliata, con tanta voglia di fare e le sfide non la spaventano. Interpretare il “terzo incomodo” mi ha sempre spaventata, poi Gianluca e Sara hanno rapito il cuore di tutti... Posso solo dire che Emma non si è intromessa tra loro, lei è solo una ragazza innamorata che vuole vivere la sua storia d'amore col fidanzato.

L’anno scorso è toccato a tutti, quindi non puoi esimerti: un aggettivo per definire Matteo Rocchi, uno per Francesco D’Alessio e, visto che è la persona con cui presumo tu abbia avuto più screen-time, uno per Anthony Circiello?
Fra’ è pazzesco! Non so come faccia, ma è sempre paziente con tutti e disponibile. Matte invece è un giocherellone: sul set sa come divertirsi, ma appena c'è da lavorare è il primo a farsi in quattro. Anthony è l'artefice della mia apparizione in G&T. La nostra conoscenza è precedente, perché abbiamo girato uno spot insieme. Io e lui ci siamo divertiti tanto, anche perché siamo molto simili!

Sara ha definito Emma «la ragazza presa al penny market». In puntata la poverina non ha avuto possibilità di replica, te la offro adesso. Cosa avresti voluto risponderle in quel momento?

Non ti rispondo semplicemente perché nelle prossime puntate Emma tirerà fuori gli artigli e saprà rispondere a tono! Be’, in fondo come biasimare Sara? Le ex non sono mai piaciute a nessuno, ed Emma è una tosta che non si fa mettere i piedi in testa. Quindi, lo scopriremo solo vivendo!

Che dire, credo proprio che Emma saprà farsi amare anche dai G&Ttini più "tradizionalisti"! A me già piace!

Buona strada

-Simo- ;)

mercoledì 23 aprile 2014

Conosciamoci un po': Nicolas alias Filippo Tabbi!



E' partita la seconda stagione di G&T, ve ne siete accorti?
Il cast si è arricchito di nuovi personaggi, ve ne siete accorti?
Giulio non vive più con Sara, ve ne siete accorti?
NO?!
Ma almeno che Giulio e Tommaso si sono lasciati, VE NE SIETE ACCORTI?!
Eh! Lo sapevo io che se non vi sto dietro mi perdete colpi! No, dai, scherzo! (forse...)
I più attenti e devoti di voi si ricorderanno che alla fine della prima stagione avevamo dato una sbirciatina alle vite dei protagonisti, come se fossero buchi delle serrature da cui osservare di nascosto. Ecco, ora ricominceremo, ma con le new entry!
Il primo ai nastri di partenza sarà il bel Nicolas, interpretato da Filippo Tabbi!

Enjoy!

Di solito non entro a gamba tesa nella vita delle persone – o dei personaggi –, ma con te non posso esimermi: Nicolas “ci è” o “ci fa”?
Beh, dipende da cosa intendi! (sorride ndr) Nicolas sa quello che vuole, è un ragazzo molto determinato che però affronta tutto con estrema leggerezza, lasciandosi scivolare le cose (come le continue allusioni sulla sua sessualità), senza creare situazioni conflittuali interiori o con l'esterno.
  
Il tuo personaggio sembra parecchio determinato a infilarsi nel letto di Sara. Non hai il timore che, nonostante il tuo bel faccino, questo possa attirarti le ire dei fan della coppia Sara/Gianluca (che sono tanti, e molto cattivi).
Ma dai, sfido chiunque, anche i fan "più cattivi" a non provare simpatia per Nicolas. In fondo l'irresistibile follia di Sara si sposa perfettamente col carattere pacato ma sempre un po' folle di Nicolas. Il culinario e la party planner... non fa sorridere? Scherzi a parte, Nicolas e Gianluca non sono in guerra anzi i loro rapporti saranno molto buoni e magari gli darà modo di instaurare un'amicizia molto solida.

Parlaci di te. Sei bravo in cucina come Nicolas, o hai altre attitudini e passioni?
Avessi più tempo mi piacerebbe molto migliorare le mie doti culinarie, ma me la cavo comunque tra i fornelli. Passioni ne ho davvero tante, forse troppe. Ho iniziato a studiare danza all'età di 6 anni, una passione che mi porterò dietro per tutta la vita. Per il resto amo viaggiare, scoprire culture differenti e immergermi in realtà sempre differenti. E forse è anche questo il lavoro dell'attore.

La prima stagione di G&T ha riscosso un notevole – e inaspettato – successo. Cosa ti ha convinto a prendere parte a questa avventura? E quanto hai trovato stimolante come attore l’ambiguità del tuo personaggio?
Mi è capitato di vedere la prima stagione mentre stavo lavorando in Spagna: sono rimasto molto stupito da come il tema dell'omosessualità venga sdoganato dai soliti tabù, cosa praticamente inesistente in Italia. Quando Francesco e Matteo mi hanno offerto questo ruolo, ho colto l'occasione per dare il mio contributo. Rendere credibile l'ambiguità di Nicolas è stata una bella prova da attore, è stato decisamente stimolante e spero che i fan lo apprezzino.



Di tutto il cast originale con chi hai legato di più e con chi, invece, avresti voluto più screen-time?
Sul set ho incontrato persone fantastiche, dagli attori a tutti i membri della troupe. Il tempo in questi casi non è mai abbastanza ma sono certo ci saranno occasioni per lavorare di nuovo insieme. Ringrazio comunque tutti per l'impegno e volontà che hanno dimostrato lavorando per G&T.


Piaciuta? Bene, allora restate sintonizzati perché nelle prossime settimane impareremo a conoscere altri personaggi e gli attori dietro di loro!

Buona strada!

-Simo- :)