Dolce
e tenero cucciolo indifeso, Riki ha commosso ed emozionato tutto il pubblico di
G&T (me compresa, ebbene sì) con
la sua storia. Una madre assente e prepotente, un fidanzata scomoda, un
fratello amorevole e comprensivo ed un amore nascosto hanno fatto si che questo
personaggio entrasse di prepotenza nei cuori dei fan, reclamando il posto d’onore
che fino alla passata stagione era stato esclusiva di Jules e Tommy. Edoardo
Mazzoni è un interprete perfetto: nonostante la giovane età, si è calato con
sensibilità nei panni di questo personaggio problematico, rendendolo in maniera
egregia. Per me è stato un vero onore ed un piacere immenso poter scambiare con
lui quattro chiacchiere.
Signore
e signori, Edoardo Mazzoni!
Tempo
fa, ascoltando una tua intervista alla radio con Francesco D’Alessio, ho
scoperto che la tua passione per la recitazione ha origini lontane e ha trovato
terreno fertile su set d’eccezione come quelli de La vita è bella e Gangs of
New York. Quanto è difficile, in Italia, coltivare questo amore e
trasformarlo in lavoro? Credi che la piattaforma offerta dal web offra maggiori
possibilità agli attori della tua generazione?
Diventare un attore noto in Italia, oggi, è un impresa. Purtroppo viviamo
in un Paese dove la raccomandazione è alla base di tutto. Ciò detto, credo che
il web, oltre a essere la televisione del futuro, sia anche l'unico mezzo per
far notare le nostre potenzialità e una più che valida alternativa alla strada
fin troppo facile della raccomandazione. Il web è la famosa gavetta del passato
e, se ti dice bene, può farti arrivare molto lontano.
Ci sono moltissime persone hanno avuto successo grazie al web e, guarda
caso, sono molto più meritevoli di chi lo ha avuto grazie a qualche “aiuto”.
Quindi invito chiunque a mettersi davanti a una telecamera, o ad aprire
blog o una pagina facebook per mettere in mostra le proprie qualità, e a non
arrendersi mai.
Come
hai conosciuto G&T, e come sei
approdato alla serie?
Sono venuto a
conoscenza di G&T grazie a un
sito di casting dove c’era un annuncio che diceva: «Cercasi ragazzo vent’enne
che dimostri 17/18 anni per un ruolo importante per la seconda stagione di G&T.»
Mi sono detto:
“Cazzo sono io”, solo che i provini si tenevano a Torino, e io – che vivo nella
mia amata Umbria – ho preferito mandare semplicemente una mail con foto e
curriculum, riservandomi di partecipare al casting solo se qualcuno avesse
mostrato interesse.
Qualche giorno
dopo, ho ricevuto la risposta di un certo Francesco D’Alessio, che diceva di
aver trovato il mio profilo interessante – anche se col naso che porto ho fatto
un po’ fatica a credergli (ride) –, così abbiamo stabilito un giorno per
incontrarci.
Nel frattempo lui
stesso mi ha invitato a dare un’occhiata alla prima stagione della serie, e mi
sono tuffato nel mondo di G&T.
Una volta
scoperti la tematica e il ruolo che dovevo andare a ricoprire, ho avuto un po’
d’indecisione. Io mi reputo un ragazzo di mentalità apertissima, quindi volevo
accettare, però ammetto di essere stato frenato dal pensiero del giudizio degli
altri. Poi, però, grazie ad amici e parenti, mi sono convinto che accettare era
la scelta giusta, anche perché il progetto era veramente bello. E, grazie a G&T, ho anche imparato a fregarmene
di quello che pensa la gente.
So
che da attore sei abituato a scindere te stesso dal personaggio, e che parte
del divertimento consiste nell’accettare ruoli che siano il più distante
possibile da te, ma sei anche molto giovane, quindi devo chiedertelo: ci sono
stati momenti o situazioni in cui ti sei domandato se avessi fatto bene ad
accettare la parte, anche col rischio di rimanere associato a un “ruolo gay”?
Come dicevo prima,
la paura era tanta, ma sono un attore, e questo è il mio mestiere. E poi chi me
lo diceva che un treno del genere sarebbe ripassato?
Poi non credo che
interpretare un personaggio omosessuale ti etichetti, non credo esistano attori
associati a un personaggio gay. Al massimo determinate caratteristiche fisiche
– come i tratti del viso, o lo sguardo – possono far sì che tu sia scelto per
ruoli da cattivo, o da buono, o da pazzo. Ma l’omosessualità, per me, è un
tratto della personalità, è un modo di essere… e un omosessuale può avere il
viso da cattivo, da buono, da pazzo, eccetera.
Associare un attore
ad un ruolo gay è come associare un attore a un ruolo d’avvocato. Non ha molto
senso, a mio avviso.
Riki
è stato protagonista di alcune delle scene più intense ed emotivamente delicate
degli episodi della seconda stagione di G&T.
A quale sei più legato e di quale – come attore – vai più fiero?
Sono legato alla
scena del pestaggio perché, oltre a risultare molto realistica, è una scena che
fa riflettere tanto. Pensare che ragazzi come Riki, che soffrono così tanto per
accettarsi, corrano anche il rischio di essere massacrati di botte da gente
violenta e ignorante è qualcosa di abominevole. Sono felice di aver
rappresentato, nel mio piccolo, quella categoria di ragazzi che hanno subito delle
violenze dagli omofobi, altrimenti detti “animali senza cervello”.
La scena in cui
mi sono piaciuto di più, invece, è il dialogo con Tommaso, in cui confesso la
mia omosessualità.
Però non mi piace
giudicarmi: chi mi conosce sa che so solo criticarmi e mettermi in discussione
(ride), cerco sempre di migliorare.
Edoardo,
tu hai un canale YouTube e una pagina Facebook, entrambe con un discreto numero
di seguaci. In più, ultimamente, leggevo che ti servivano comparse per un video
che stavi girando. In quale ruolo ti senti più a tuo agio: l’attore, il regista
o lo youtuber? Cosa vorresti fare “da grande”?
Il mio sogno è
quello di fare l’attore cinematografico: è il mio obiettivo principale da
sempre, perché mi piace l’idea di poter essere chiunque e di regalare emozioni.
Da piccolo, ogni volta che vedevo un film, volevo diventarne il protagonista: vedevo
un poliziesco e volevo diventare un poliziotto, vedevo Patch Adams e volevo fare il medico… sapessi quante ne ho fatte
passare ai miei genitori! Quando ho visto la fiction Il Papa buono, mi sono messo in testa di voler essere un Papa, e ho
passato una settimana a girare per casa leggendo la bibbia, con la coperta a mo’
di mantello (ride).
Alla fine, ho
capito che esisteva un solo mestiere che mi avrebbe permesso di essere chiunque
e di restituire le stesse emozioni che arrivavano a me ogni volta che mi
trovavo davanti allo schermo: quello dell’ attore.
Mi appassiona
molto anche l’attività di youtuber, però. Ho fatto qualche video, ma ora ho un
po’ abbandonato il canale, mentre nella pagina Facebook ogni tanto carico
qualche clip demenziale, giusto per ridere. Mi piace essere fermato dalle
persone e sentir dire: «oggi mi hai fatto morire con quel video», perché so di
aver portato il sorriso, anche solo per un momento, a qualcuno.
Invito anche i fan
di G&T a fare un salto sia sulla mia
pagina Facebook, che sul mio canale YouTube… e, se sono di loro gradimento, a
cliccare MI PIACE e ISCRIVITI. Ogni vostro “mi piace” è un mio sorriso.
Un
giochino che abbiamo fatto con i tuoi colleghi di G&T l’anno scorso: associa a ogni attore un aggettivo e
spiegaci perché.
Allora…
Francesco: INDISTRUTTIBILE, non lo fermi con niente,
anche se non dorme lavora, non mangia e lavora, organizza mille cose insieme… Non
è una persona, è una macchina.
Matteo: Un FOLLE, mille idee, mille lavori tutti insieme.
Eppure, dal suo caos esce sempre bene: per lui tutto è possibile, soprattutto sul
set.
Anthony: GENEROSO, e molte volte troppo buono. Non
sa mai dire no, in questo mi somiglia… ma è normale, siamo fratelli (ride).
Angela:
DETERMINATA, fa il suo
lavoro nel migliore dei modi. Anche lei gestisce mille cose e lo fa con estrema
responsabilità, ma sa essere parecchio determinata anche quando c’è da
divertirsi (ride).
Valeria: MATURA, nel senso che alla
prima impressione appare seria, ma poi scopri che è giovane e con molta voglia
di vivere e raggiungere i propri sogni, e quando tira fuori la bambina che è in
sé è molto simpatica.
Oscar:
GIOCHERELLONE, in senso
buono. È uno a cui piace scherzare, giocare e divertirsi da matti. Mi fa ridere
tanto, ma quando c’è da essere seri, è sempre il primo.
Filippo: INCONTENIBILE,
lo amo, non puoi non amarlo. Vive la vita alla giornata, vuole fare, viaggiare,
conoscere, lavorare e soprattutto divertirsi. Dice «oggi parto», e magari lo ha
deciso 10 minuti prima… Troppo “ganzo”!
Giorgia: GIOVIALE, ogni giorno ti regala una
ventata di vitalità con la sua simpatia e quel sorriso contagioso. È
simpaticissima, mette allegria.
Besitos <3
-Simo-
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