Teo è il terzo incomodo, inutile girarci intorno. Nell'immaginario
comune è colui che si è messo tra Giulio e Tommaso, e non ha
giustificazioni. Il blando rancore che lo scorso anno il pubblico
nutriva verso Matteo è nulla paragonato ai sentimenti negativi del
fandom nei confronti di Teo, perché – diciamocelo – Matteo era
il fidanzato fedigrafo di Giulio, ma Teo è arrivato nel momento
della rottura con il suo grande amore, Tommaso. Possiamo mettere
tutta la buona volontà del mondo per convincerci che non è stata
colpa sua, ma proprio non ci va giù che ora sia lì, in mezzo.
Bisogna dire, però, che Oscar Ferrari non è Teo, e nel corso di
questa intervista ho avuto modo di scoprire un ragazzo arguto,
divertente e sensibile, con un profondo senso del dovere, che ha
accettato di interpretare un personaggio scomodo, ma l'ha fatto con
estrema professionalità.
Signore e signori, Oscar Ferrari!
Enjoy!
Conosciamoci un po’. Chi è Oscar Ferrari?
Oscar Ferrari
nella vita è un attore di 28 anni, che vive, dopo svariati
spostamenti e periodi fuori dal Piemonte, a Torino dal Luglio del
2013. Sono prevalentemente un attore che si guadagna da vivere con il
Teatro, ma da quasi due anni mi sono avvicinato anche a questo strano
Mondo chiamato Cinema. Sono un ragazzo – o almeno, mi sento ancora
tale – che ama mettersi costantemente alla prova e confrontarsi con
cose sempre diverse. Chi mi conosce, sa benissimo quanto mi pesino la
monotonia e i complimenti. Sì, sarà strano, ma sono un attore che
non ama sentirsi dire «bravo». Amo chi mi mette di fronte ai miei
limiti, perché rende più bello e divertente superarli. G&T è
stato proprio questo per me: un muro da superare. Sono entrato nel
Cast per caso, perché, come succede il più delle volte, i tempi, le
disponibilità e l’interesse per il progetto si sono andati ad
incastrare in modo magico e perfetto. L’inizio delle riprese è
stato molto difficile, non sempre riuscivo a gestire e fare mie le
varie situazioni in cui Teo si trovava.
E sai
perché? Perché odiavo avere un obbiettivo a 10 centimetri dalla
faccia ed essere obbligato a costringere il mio viso e i miei gesti a
diventare essenziali, microscopici e millimetrici, il tutto restando
in parte e cercando di raccontare qualcosa. All’inizio c'è stato
odio puro, ma col tempo, grazie alla tranquillità e alla
professionalità che si respiravano su quel set, credo di aver
portato a termine il mio lavoro e di averlo fatto bene, ma – come
già detto – deve essere il pubblico a giudicare.
Credimi, avrei davvero voluto cominciare con qualche domanda
semplice per rompere il ghiaccio e mantenere la mia immagine
d’intervistatrice imparziale e distaccata ma… TU SEI IL TERZO
INCOMODO! Come hai potuto? Lo sai, sì, che G&T sta per Giulio e
Tommaso, e non per Giulio e Teo? Giustificati!
Ho
una giustificazione perfetta per queste accuse: non è colpa mia, mi
disegnano così! La colpa è di quei simpaticoni degli sceneggiatori!
Giuro, non avrei mai voluto essere il terzo incomodo!
«Chi non beve vino ha qualcosa da nascondere». Teo non è molto
simpatico a Sara, vero? Secondo te cosa pensa lui di lei?
Ne
abbiamo parlato diverse volte con Francesco, perché ci siamo resi
conto che Teo interagiva raramente con gli altri personaggi, ma tutti
parlavano di lui, giudicandolo. Nella mia testa, dunque, c’era
sempre la domanda: ma cosa pensa lui
di tutta questa gente? L’idea che mi sono fatto è che Teo sopporti
Sara perché sa quanto Giulio le sia legato, e che la veda come una
piccola trottola impazzita e senza controllo che lo diverte, ma che
non gli lascia ancora la possibilità di un avvicinamento vero.
In
fondo sono entrambi personaggi che portano una maschera per
proteggere la propria fragilità. Perché, si sa, le persone fragili
si riconoscono tra loro, ma si evitano, per non guardarsi allo
specchio.
Quanto di Oscar c’è in Teo e quanto di Teo c’è in Oscar?
Sono
convinto che, se si potesse dare una percentuale, sarebbe 50/50. A
mio parere, l’attore deve sempre attingere al vissuto e alle
specifiche del proprio carattere per affrontare un personaggio, e
allo stesso modo il personaggio deve prendere queste parti e renderle
reali per se stesso, quindi posso confermare il fatto di essere un
amante discreto e pronto a farsi del male per aspettare “l’amore
vero”… E non vado oltre (ride).
Ti andrebbe di condividere con noi qualche esperienza carina o
buffa fatta sul set? O una che ti abbia indotto a pensare “chi
diavolo me l’ha fatto fare”, magari?
Diciamo
che su questo set ho capito quanto sia difficile parlare con un
attore standogli di fronte e guardandogli l’orecchio, invece degli
occhi, per problemi d’inquadratuta. È stata la scena con più
ciack, credo. Proprio non riuscivo a girarla: appena guardavo Giulio
dritto dritto nell’orecchio e cominciavo il mio discorso pieno di
enfasi, scoppiavo a ridere perché nel mio cervello bacato si
instillava un unico pensiero: «stai parlando a un orecchio, stai
parlando ad un’orecchio…» Ancora oggi mi scuso con tutta la
troupe..
Come
abbiamo già detto, Teo è il "terzo incomodo" e per questo
non è visto molto di buon occhio dai tanti fan di Jules e Tommy
(anche se sarebbe più corretto dire che il 50% vorrebbe che sparisse
per sempre tra atroci sofferenze e l'altro 50... anche peggio!) .
Immagina di essere il suo avvocato e di dover fare un'arringa
difensiva. Perché, secondo te, Teo non è male come sembra?
Fossi un
avvocato che deve tenere la sua arringa conclusiva, inizierei così:
«Siete mai stati l’uomo, o la donna, arrivati dopo?
Dopo cosa? Dopo una storia pazza e piena di passione e problemi, come
quella di Tommaso e Giulio, una storia che ha superato mille ostacoli
e poi, a un certo punto… stop … si è bloccata. Ed è in quel
momento che siete arrivati voi, che il destino vi ha messo di fronte
alla persona che esce da quel rapporto perfetto, idealizzato. E
quella persona vi fa battere il cuore, vi fa stare così bene che
dentro di voi l’unico pensiero è renderla felice, starle accanto e
farla sentire ogni giorno felice di aprire gli occhi e iniziare
quella giornata insieme. Solo che c’è un piccolo problema: tutti
coloro che stanno accanto a quella persona non vedranno mai l’uomo
o la donna che forse gli o le migliorerà la vita, ma solo il tipo
arrivato dopo..
Solo quando
siamo noi “quello arrivato dopo”, ci rendiamo conto di cosa
voglia dire esserlo, e quanto sia difficile dimostrare l’amore che
si prova, mentre chi è arrivato prima, nonostante i suoi continui
errori, continua risultare vincente. Chi arriva dopo ha sempre la
strada in salita, ma può farcela, se ci crede veramente…»
Piaciuta? A me tanto! Mi ha fatto vedere Teo da un punto di vista nuovo, diverso e in più credo di essermi innamorata... (anche se forse non dovrei dirlo essendo sposata...)
Buona strada!
-Simo- ;)
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